Centro Studi Repubblica Sociale Italiana
Informazioni e curiosita'
Il libro di Avagliano e Palmieri "L'Italia di Salò 1943-1945" PDF Stampa E-mail
Scritto da Roberto Chiarini   
giovedì 06 aprile 2017

Dai "figli di stronza" di Elio Vittorini ai "quindicenni sbranati dalla primavera"  di Francesco De Gregori, passando per i "non uomini" segnati dal "marchio di Caino" per finire con gli "esuli in patria" figli di nessuno: il destino di chi ha aderito alla Repubblica sociale è stato di reprobi sul piano morale e di feroci persecutori dei partigiani su quello politico. Insomma, ha oscillato a lungo tra il "disconoscimento totale" della loro umanità e la taccia di essere "gregari" di un "regime fantoccio" al servizio dello straniero occupante, fautore di una causa aberrante che riservava un futuro di schiavitù e di oppressione ai popoli dell'intera Europa. Risultato: non solo nel dibattito politico ma anche nella considerazione storiografica, sui "ragazzi di Salò" ha gravato un pesante cono d'ombra fatto di silenzio e di disprezzo. Esattamente quel che si meritano dei sanguinari che non si sono fermati di fronte al baratro di una guerra fratricida in cui avrebbero cacciato il loro Paese pur di soddisfare la loro sete di violenza.

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Milano ai tempi del Duce PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
domenica 11 dicembre 2016

Bilanci. Benedetto Croce non credeva alla «veridicità dei bilanci dello Stato», perché «il Fascismo è una grande organizzazione di affaristi. Tutti pensano a rimpinguare le tasche e, quando si farà la storia di questi tempi, quello che uscirà fuori farà rabbrividire».

Rossi. Roberto Rossi, braccio destro del segretario federale del Partito fascista lombardo Mario Giampaoli, capo ufficio stampa del Pnf, fu prima ladro e rapinatore. Tra il 1919 e il 1920 era già inserito nel giro della mala cittadina, aveva compiuto diverse rapine e per una, ai danni di un gioielliere – 150.000 lire di bottino – era stato anche arrestato. Specializzato in furti di stoffe cravatte, che rubava di giorno, per poi passarle ai genitori, che di notte le tagliavano e le passavano a dei complici per le rifiniture. Conobbe Giampaoli sui tavoli da gioco, gli prestò dei soldi, se lo fece amico, e iniziò così la sua ascesa ai vertici del partito.
Bisca. Mario Giampaoli, solito frequentare la bisca di corso Vittorio Emanuele Hagy Caffè, «perdendo forti somme molto superiori al suo stipendio e alle sue entrate di Segretario generale» del Pnf milanese. La polizia di Mussolini accertò anche che il gerarca, «in società con altra persona», aveva organizzato «una specie di trust delle case della prostituzione, ricavandone lauti benefici».

Ultimo aggiornamento ( sabato 17 dicembre 2016 )
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Lo scolaro Benito sui libri di Storia PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
domenica 11 dicembre 2016

Uno scolaro non ancora diciassettenne, svolgendo il 14 aprile 1900 un compito di pedagogia sul testo di storia per la scuola elementare, si domandava: «Quale è la storia che abbisogna alle moltitudini? Come darle fondamento nella cultura scolastica? Come poterla far comprendere ai ragazzi?». Lo scolaro deplorava che l’insegnamento della storia, nel momento in cui la didattica «aveva fatto passi giganteschi verso la modernità», fosse fatto ancora attraverso il «dettato storico», con un «sovraccarico dannoso alla memorazione logica». Invece, sosteneva lo scolaro, il testo di storia non deve «contenere molte date e molti nomi, cose che si dimenticano presto», ma «schizzi storico-geografici che rendan chiaro al fanciullo come si svolsero i fatti». E gli educatori che «veramente sentono l’importanza della loro missione, devono servirsi della storia anche come talismano didattico» per «suscitare e nobilitare il sentimento»; il maestro deve far apparire occasionali le lezioni di storia, e nell’esporle «il suo timbro di voce deve essere bello e conquidente, la sua movenza aggraziata, il suo gesto appropriato. Deve saper rinnovare la scena storica davanti agli occhi della scolaresca, e se qualche brano gli sfugge che non sia capito dagli allievi il danno è minimo, purché riesca a commuovere, ad ammirare (sic!), ad affascinare. Una commemorazione, un anniversario possono fornire argomento al maestro per una lezione di storia, tanto più proficua perché d’attualità ed i fanciulli lo ascolteranno con amore se ne avranno sentito parlare». «Solo operando come io ho espresso in questo scritto - concludeva lo scolaro con ammonitrice sicumera - la storia avrà efficacia nelle scuole del popolo».

Ultimo aggiornamento ( lunedì 12 dicembre 2016 )
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Vincere o morire. Gli assi del calcio in camicia nera 1926-1938 PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
sabato 06 agosto 2016

Due mondiali vinti e una medaglia d’oro nell’Olimpiade del 1936. Campioni indimenticabili come Schiavio e Orsi, Meazza e Piola.

Con l’abilità dello scrittore e la passione del tifoso, Enrico Brizzi racconta gli anni in cui il calcio divenne un affare di stato.

A partire dal 1926, la storia del calcio italiano e quella del regime s’intrecciano in maniera indissolubile: il ras romagnolo Leandro Arpinati diventa il dominus di uno sport che esce dal suo periodo pionieristico e assurge a passione nazionale.

Sono stagioni trionfali per il Torino del ‘Trio delle meraviglie’ e per la Juventus del ‘Quinquennio d’oro’, per l’Ambrosiana di Meazza e per il Bologna ‘che tremare il mondo fa’; sono gli anni della Roma ‘testaccina’ e della Lazio di Silvio Piola, protagoniste di derby infuocati e determinate a portare il primo scudetto nella capitale.

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Il Catalogo della Biblioteca Mussolini conservata presso la Biblioteca Oriani di Ravenna PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
martedì 19 luglio 2016

Il fondo periodici della “Biblioteca Mussolini” conservato dalla Biblioteca Oriani – si legge nel Catalogo del fondo omonimo – è stato recentemente riordinato e reso nuovamente disponibile. I lavori di risistemazione del fondo, cominciati a inizio 2014, grazie alla concessione da parte del Comune di Ravenna di due sale all’interno di Casa Farini, sono terminati pochi mesi fa con l’aggiornamento del catalogo online con tutte le reali consistenze dei periodici posseduti. Quest’agile catalogo cartaceo si propone di essere un ulteriore strumento per assistere studiosi e utenti interessati nella consultazione del fondo periodici del periodo fascista fornendo loro una lista completa dei titoli presenti e la loro consistenza. Ci auguriamo che una pubblicazione di questo tipo possa essere utile per far conosce le particolarità e le ricchezze di questa raccolta favorendone lo studio e una più ampia utilizzazione.

Ultimo aggiornamento ( sabato 23 luglio 2016 )
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