Centro Studi Repubblica Sociale Italiana
Informazioni e curiosita'
18 aprile 1931, il ministro Bottai visita lo stabilimento Fargas a Novate Milanese PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
mercoledì 07 agosto 2013
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Ultimo aggiornamento ( mercoledì 07 agosto 2013 )
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Testimonianze di confinati, deportati e internati. + 1943. Dalla crisi del regime all’8 settembre PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
sabato 03 agosto 2013

L’Istituto ligure per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea dal 2013 dà alle stampe una nuova rivista intitolata Quaderni di storia e memoria il cui primo numero è intitolato Scritture recluse. Testimonianze di confinati, deportati e internati. Si allega l’indice.

 

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Il numero invece 1/2013 della tradizionale rivista Storia e memoria esce in versione monografica col titolo 1943. Dalla crisi del regime all’8 settembre 1943. Si allega l’indice.

Ultimo aggiornamento ( sabato 03 agosto 2013 )
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Le memorie di Luigi Federzoni PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
lunedì 29 luglio 2013

Scritte fra il luglio 1943 e il giugno 1944 mentre l’autore era nascosto nell’ambasciata portoghese presso la Santa Sede per sfuggire alla condanna a morte pronunciata contro di lui dal Tribunale Speciale di Verona per aver votato l’ordine del giorno Grandi il 25 luglio 1943, queste memorie, delle quali uscì una anticipazione su quotidiani dell’epoca, non furono mai pubblicate in volume. Esse, scritte, scritte a caldo, offrono non solo una ricostruzione minuziosa della seduta del 25 luglio ma anche una ricostruzione critica dei momenti più significativi della storia del fascismo. Pagine suggestive e appassionati scritte dal più significativo esponente del nazionalismo italiano.


Ultimo aggiornamento ( martedì 06 agosto 2013 )
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Settant’anni dopo, non finiscono le sorprese sulla calda estate del ’43 PDF Stampa E-mail
Scritto da elena   
lunedì 29 luglio 2013

La correlazione di eventi tra la situazione internazionale e le nostre date topiche e dissolutive del 25 luglio e 8 settembre ’43 presenta ancora oggi aspetti capaci di sorprendere. Il fascicolo di luglio del mensile Storia in rete, diretto da Fabio Andriola, dedicato al “1943. L’estate della svolta (e dei misteri)”, offre l’occasione di un’ampia rilettura di quella drammatica estate. Merito di Andriola è di aver riesumato un ignoto volume di Franco Bandini, giornalista d’inchiesta e storico, tra i primi ad aver affrontato i misteri della fine di Mussolini. Poco prima di morire, nel 2004, Bandini aveva affidato a un piccolo editore padovano un testo (“1943. L’estate delle tre tavolette”), edito postumo nel 2005, pochi mesi prima che la casa editrice chiudesse. Di fatto, un inedito. Un’ultima riflessione sulla situazione internazionale, che non cede nulla al già noto e che, dati alla mano, considera ancora in equilibrio, dopo Stalingrado, la situazione del titanico scontro russo-tedesco (conformemente a quanto sostenuto da importanti storici militari tedeschi come Paul Carell, nom de plume di Paul Schmidt). Un equilibrio militare che contribuì a sviluppare segreti contatti politici, che segreti non furono mai. Quando ne parlava De Felice (nel secondo tomo dei “Mussolini l’alleato”, 1990) erano già da tempo noti gli incontri di vertice russo-tedeschi (non più solo  contatti) malgrado il conflitto in corso. Il conto numerico delle forze impegnate in quella guerra totale fa impallidire la disponibilità delle poche divisioni prima inglesi e poi americane operanti nello scacchiere mediterraneo. Inoltre, la questione delle armi segrete vantate da Hitler teneva in vera apprensione la Gran Bretagna.

Ultimo aggiornamento ( martedì 06 agosto 2013 )
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Il ritratto biografico di colui che fu il principale artefice della caduta di Mussolini PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
lunedì 29 luglio 2013

Il nome di Dino Grandi è legato indissolubilmente alla seduta del Gran Consiglio del fascismo che nella notte dal 24 al 25 luglio 1943 votò di fatto la sfiducia a Mussolini, aprendo la via alla liquidazione della sua ventennale dittatura. Di quella seduta, di quel pronunciamento del massimo organo del regime contro il duce, Grandi fu l'artefice e il regista. Ma, per quanto decisivo, il ruolo giocato nella fine del fascismo non rende giustizia alla figura politica di Grandi, che fu fascista e anzi mussoliniano fino in fondo, nonostante tutto. Sottosegretario dell'Interno durante la crisi Matteotti, quindi sottosegretario e poi ministro degli Esteri, ambasciatore a Londra, presidente della Camera dei fasci e delle corporazioni, ministro della Giustizia, Grandi è stato uno dei massimi protagonisti del regime. Questo volume, che corona una ricerca di molti anni, ha inteso abbracciare in un'unica narrazione la vicenda umana e politica di Dino Grandi: una vita e una carriera che, proprio nella "fedeltà disubbidiente" a Mussolini, nell'impasto di idealità e astuzia, di fede e spregiudicatezza, serbano molti tratti esemplari di quel frastagliato rapporto che gli italiani ebbero con il duce.

Ultimo aggiornamento ( lunedì 05 agosto 2013 )
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