Centro Studi Repubblica Sociale Italiana
Informazioni e curiosita'
La vita ai tempi del totalitarismo PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
mercoledì 02 maggio 2012
«Che cosa pensava la gente che viveva sotto i regimi totalitari?». Con questa domanda semplice ma gravida di enormi questioni esistenziali e storiografiche si apre l'introduzione di Paul Corner a una raccolta di saggi da lui curata, dedicati a esplorare l'opinione popolare nei regimi totalitari del fascismo, del nazismo e del comunismo. Al fascismo, in realtà, è dedicato un unico saggio, di cui è autore il curatore del volume, mentre quattro sono i saggi dedicati al nazismo e sei al comunismo. Un unico saggio sul fascismo può sorprendere, trattandosi di un regime totalitario che è durato tredici anni più del regime nazista, e che pertanto avrebbe meritato un'analisi più approfondita e conclusioni più problematiche di quelle formulate nel saggio di Corner, se non altro perché l'esistenza di un totalitarismo fascista e la sua eredità nell'Italia postfascista è tuttora materia controversa. Così come sarebbe stato utile, una volta manifestata l'esigenza di «superare lo stereotipo del totalitarismo creatosi nella guerra fredda», spiegare al lettore che cosa gli autori del volume intendono per regime totalitario, visto che ci sono tuttora studiosi che negano persino l'esistenza del totalitarismo.
Mentre risulta troppo semplicistica la giustificazione dell'assenza nel volume del concetto di "religione politica", «assai usato – scrive Corner – nella discussione corrente sul fascismo», con l'affermazione che «oggetto dello studio sono persone comuni e non intellettuali».
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101 storie su Mussolini che non ti hanno mai raccontato PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
martedì 27 marzo 2012
Cosa si può dire di Benito Mussolini che non sia già stato detto? È possibile raccontare la sua parabola politica, dagli esordi come socialista e anarchico alla sua trasformazione in accanito interventista, dalla costituzione dei Fasci di combattimento alla tragica evoluzione in dittatore e all’epilogo in piazzale Loreto?
Ultimo aggiornamento ( martedì 27 marzo 2012 )
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"Relazioni e appunti della Rsi - Brescia 1943-1945" di Lodovico Galli PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
giovedì 22 marzo 2012

Segnaliamo l'opera dello studioso Lodovico Galli sulla Rsi nel Bresciano:

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Ultimo aggiornamento ( giovedì 22 marzo 2012 )
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Se la Repubblica di Salò si legge come un romanzo PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
lunedì 05 marzo 2012
Non è mai soddisfatta la fame dei media e del pubblico per nuovi retroscena sulla caduta del Duce e, ancor più, sulle losche trame a ridosso della catastrofe finale. Tiene sempre viva l’attenzione di giornalisti e storici la domanda cui non si è mai data risposta convincente di quali motivazioni, strategie, piani si sostanziò la condotta dei gerarchi di Salò una volta posti di fronte al dramma del fallimento del loro progetto di reincarnare il fascismo delle origini. Si è molto parlato del cosiddetto «ridotto della Valtellina», ossia del progetto coltivato soprattutto da Pavolini di organizzare un’estrema difesa a ridosso delle Alpi lombarde in modo da lasciare ai posteri una gloriosa testimonianza di cosa erano stati capaci i «duri e puri» di Salò. Non minore interesse ha sempre destato un altro progetto, molto chiacchierato ma mai indagato a fondo, che avrebbe animato lo stato maggiore della Rsi in punto di morte: quel ponte che, da parte in particolare di Mussolini, si tentò di lanciare verso il postfascismo offrendo una disponibilità dei «neri» alla riconciliazione con i «rossi».
Ultimo aggiornamento ( mercoledì 14 marzo 2012 )
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Quei giovani combattenti con le Camicie Nere PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
domenica 04 marzo 2012
Sono molti gli aspetti che contraddistinguono e contrappongono il fascismo ai partiti democratici. Nulla, però, risulta più clamorosamente distintivo del suo ricorso sistematico alla violenza. Contagiati dalla suggestione di «fare come in Russia», i socialisti si limitavano a minacciarla, gli squadristi invece la esercitavano, e spavaldamente. Mussolini non aspettò comunque di rompere con le regole della democrazia per dotare il suo partito di una forza armata. Nominato Presidente del Consiglio, si affrettò a creare un corpo armato, la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale: una formazione ufficialmente incaricata di mantenere l’ordine e la legalità, di fatto operante come braccio armato del partito per aver ragione delle opposizioni. A dire il vero, il futuro duce fin dall’immediato dopoguerra aveva avuto a disposizione delle Squadre d’azione, allestite reclutando veterani di guerra e giovani vogliosi di scontrarsi con il «sovversivismo rosso». Trasformatosi due anni dopo il movimento dei Fasci di combattimento in partito, le Squadre si erano riorganizzate poi come Camicie Nere. Un corpo destinato a militare al fianco del dittatore per tutto il Ventennio.Di questa milizia, sempre in prima linea a sostenere con le armi la causa del fascismo sia contro i nemici esterni che contro quelli interni, disponiamo ora di un’agile ma informata storia per merito di Piero Cruciani e Pier Paolo Battistelli, «Le Camicie Nere 1935-1945». Il volume è edito da una meritoria casa editrice (la Libreria Editrice Goriziana) specializzata nella pubblicazione di studi dedicati al nostro fronte orientale.
Ultimo aggiornamento ( martedì 06 marzo 2012 )
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