
Un gigantesco «castello» di carta. Un maniero in cui perdersi, tra decine e decine di scaffali zeppi di fotografie e documenti, che raccontano una storia, quella del magg. gen. Giuseppe Volante (Bergamasco (AL) 31 luglio 1899-Brescia, 3 gennaio 1945). Dal fronte alpino del primo conflitto mondiale ai Fasci di Combattimento della Bassa Valle del Belbo. Dalla Marcia su Roma alla fondazione della MVSN il primo febbraio 1923. Dal comando della 15° Legione CC. NN. «Leonessa» di Brescia alla parentesi etiopica (29 febbraio-11 ottobre 1936) alla testa del CCVII Battaglione della 24° Legione «Carroccio». Dai campi militari nel Bresciano (Iseo, Desenzano, S. Colombano, ecc.) a quelli di Tirana al comando della 3° Legione della Milizia Albanese e poi di Valona dal primo ottobre a capo della 1° Legione d’Assalto. E tanto altro ancora passando per il fronte dell’Epiro, quindi per quello a nord di Scutari. Poi l’8 settembre 1943 e il comando dell’Ispettorato GNR Ferroviaria, quindi - dal primo settembre 1944 - la costituzione e il comando della Divisione Antiparacadustista e Controaerea ETNA: una «cosa» non da poco… meglio, una «cosa» per pochi. Il gen. Volante si ritrova a capo di 60 plotoni iniziali articolati sia in singole batterie pesanti con cannoni da mm 88 o leggere con mitragliere da mm 37 o da mm 20 sia in cinque Battaglioni (Mussolini, Roma, Bologna, Veneto e Lombardia). I Centri di Raccolta della Divisione sono a Monza (Vannini), Bassano del Grappa (Barbanti), Piazzola sul Brenta (Baglioni) ed a Mestre (Ruggero). Nella componente mobile l’ETNA incorpora i Battaglioni d’Assalto: «29 M», «Montebello», «Pontida», «M Venezia Giulia», il Battaglione Paracadutisti «Mazzarini» e la Legione M d'Assalto «Tagliamento». |