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Ai monti

È dalla fine del Settecento che si inizia ad esplorare e a rappresentare le Alpi. Sono studiate e raffigurate secondo il canone estetico del tempo: romantico e pittoresco. Solo a cominciare dalla metà dell’Ottocento si sviluppa il turismo alpino. Di pari passo, si costruiscono infrastrutture e strutture di ospitalità: dalle funicolari alle cremagliere, una novità, i Grand Hotel. Gli anni della Bella Époque sono il periodo d’oro in cui Il mondo alpino viene celebrato. Non si contano i manifesti murari, le brochure, le copertine librarie ad esso dedicato. Col fascismo nasce una nuova idea di montagna. Il regime la vuole inserire nello schema della propria propaganda totalitaria. Promuove una straordinaria campagna di pubblicità. I monti sono legati indissolubilmente ai miti della velocità, della tecnica, del nazionalismo, dell’ardimento, della modernità. Raggiunte dalle automobili, percorse da funivie, carrozzabili e piste da sci, animate da hotel e colonie, le montagne conoscono una nuova vita.

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