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giovedì 13 settembre 2007 |
Con la vanga e col moschetto. Ruralità, ruralismo e vita quotidiana nella RSI. A cura di Angelo Moioli Marsilio, Venezia 2006, pp. 243 L’esperienza storica della Repubblica sociale è stata descritta prevalentemente come l’apice della violenza che il moribondo regime fascista seppe fino ad allora esprimere, l’ultimo cruento colpo di coda vibrato da un regime autoritario che impose un ventennio di dittatura a una popolazione oppressa ma segretamente riluttante. Prevalgono quindi le tinte forti: gli episodi di violenza, gli eccidi, le sevizie, le razzie e le fucilazioni sommarie, le barbarie di ogni tipo perpetrate dalle brigate nere, l’espressione più odiosa del regime fascista repubblicano. Dal fronte opposto si è tentato di proporre una memoria celebrativa e quasi romantica dell’esperienza della Repubblica Sociale Italiana, rivendicando con forza la difesa dell’onore tradito. Presa tra i fuochi incrociati delle opposte tendenze, la riflessione ha perso di vista la complessità del vissuto degli italiani al tempo della Rsi. Questo volume raccoglie le riflessioni emerse nel corso di un convegno promosso dal Centro Studi e documentazione sul periodo storico della Repubblica sociale. I contributi raccolti appuntano l’attenzione sulla vita quotidiana di un’Italia ancora sostanzialmente agricola Ne emergono gli sforzi, le difficoltà e le contraddizioni di un’economia agraria, stremata dalla guerra ma pur tuttavia in corso di trasformazione e che in qualche misura prepara il terreno per il salto della successiva modernizzazione dell’Italia postbellica. . |
Ultimo aggiornamento ( giovedì 13 settembre 2007 )
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giovedì 13 settembre 2007 |
S. Bartolini, L. Ganapini, A. Giannuli, G. Parlato, A. G. Ricci, M. Tarchi Le fonti per la storia della RSI. A cura di Aldo G. Ricci Marsilio, Venezia 2005, pp. 95 Nella prospettiva di un recupero dell’esperienza della Repubblica sociale italiana a un’analisi storica obiettiva e documentata, che negli ultimi anni si è impostata tra gli studiosi e nell’opinione pubblica, il convegno dedicato alle fonti e organizzato dal Centro Studi di Salò rappresenta una tappa importante, ma anche il punto di partenza per successivi approfondimenti. Dai contributi, oggi pubblicati, è emerso come si possa fare storia di quel periodo non solo attraversodocumentazione tradizionale, istituzionale e non, ancora largamente inedita, ma utilizzando anche la memorialistica dei reduci o quella letteratura che, dal 1945, in poi, ha preso lo spunto dalle vicende della guerra civile. Questo volume è solo il primo capitolo, ricco di novità documentarie e di fonti poco studiate, di un lavoro di lunga lena appena cominciato. |
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giovedì 13 settembre 2007 |
G. Accame, D. Coli, B. De Giovanni, S. Fontana, S. Romano Stato etico e manganello. Giovanni Gentile a sessant’anni dalla morte. A cura di Roberto Chiarini Marsilio, Venezia 2004, pp. 67 Giovanni Gentile, filosofo della prassi e propugnatore dello Stato etico, ministro fascista e artefice della politically uncorrect Enciclopedia italiana, ideatore della riforma scolastica che da lui prese il nome e inesauribile promotore di iniziative culturali ed editoriali. A sessant’anni dalla sua tragica morte alcuni dei più qualificati studiosi di questa controversa figura di filosofo e di politico si sono trovati per stendere un bilancio critico del pensiero e dell’opera del personaggio che nella prima metà del Novecento ha gareggiato con Croce nel formare intere generazioni di intellettuali e politici. . |
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